Centro Educativo Caritas

Il Centro Educativo Caritas è nato nel 2001 con lo scopo di accompagnare nella crescita alcuni bambini Rom e le loro famiglie. Successivamente, vista la positività dell’esperienza e l’emergere di nuovi bisogni, si è deciso di ampliarlo accogliendo anche bambini cinesi. A partire dal 2009 poi, il Centro vede la partecipazione di bambini di diverse nazionalità.

Attualmente il servizio si svolge nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì dalle 14.00 alle 17.00 presso i locali della Caritas Diocesana. Nella prima parte del pomeriggio i bambini seguiti dai volontari, eseguono i compiti scolastici e lavorano sulle competenze didattiche. Al termine dei compiti, si condivide la merenda tutti insieme e, a seguire, si organizzano giochi di gruppo, attività manuali (realizzazione presepe, decorazioni natalizie con materiali di riciclo) e laboratori creativi (cucina, creta, danza, musica, disegni con tecniche innovative, biglietti di auguri per gli anziani).

Durante l’estate, una volta a settimana, i bambini partecipano ad uscite sul territorio con l’obiettivo di conoscere meglio la città e creare legami e scambi con ciò che li circonda.

Nell’anno 2014 si è attivata una interessante collaborazione con la Casa per Anziani “Valloni” dove i bambini sono andati due volte ad incontrare i nonni e li hanno invitati a partecipare alla festa di Natale tenutasi il 17 dicembre presso la Caritas Diocesana.

Partecipano alle attività del Centro Educativo 49 bambini, dei quali 29 maschi e 20 femmine.

10 frequentano le scuole secondarie di primo grado, mentre 39 le scuole primarie del territorio riminese. La nazionalità più presente è quella cinese (14 bambini), a seguire ci sono i bambini del Bangladesh (12) e quelli della Macedonia (11). Ci sono piccole rappresentanze di altri paesi come Marocco (4), Senegal (3), Albania (2) e Tunisia (1). Ci sono anche due bambine italiane.

Spesso i bambini vengono inviati al Centro dalle insegnanti di scuola, che conoscono il servizio e segnalano alle famiglie questa opportunità. Le scuole che si trovano nelle zone limitrofe alla Caritas Diocesana vengono contattate all’avvio dell’anno scolastico e con alcuni insegnanti si mantiene una comunicazione periodica per gestire al meglio il supporto extra-scolastico degli alunni.

La Caritas ha preso contatti anche con le assistenti sociali del Servizio Minori dell’AUSL di Rimini per segnalare la possibilità del Centro Educativo e mettere in rete le situazioni problematiche già a conoscenza dei servizi pubblici.

All’inizio dell’anno scolastico è stata inviata una lettera anche a tutti i catechisti della Diocesi per richiedere volontari per il Centro e mettere al corrente gli operatori parrocchiali dei servizi della Caritas.

Il Centro è seguito da due operatrici della Caritas Diocesana (Alice e Zineb) che curano anche i rapporti con le famiglie dei bambini, dal momento dell’accoglienza fino alla conclusione delle attività. In presenza di casi particolari o di situazioni difficili si attivano altri servizi della Caritas e si cerca di proporre percorsi di miglioramento. Le famiglie vengono invitate sempre ai momenti forti dell’anno, ovvero alle feste di Natale e Carnevale, alle feste di compleanno alla fine di ogni mese e alle uscite straordinarie del gruppo. In genere le madri portano dolci tipici dei loro paesi da condividere con tutti. Periodicamente si realizzano incontri con tutti i genitori per illustrare l’andamento del Centro e discutere con loro eventuali problematiche e miglioramenti.

Da ottobre 2014 si è attivato un corso di italiano per genitori grazie alla disponibilità di due insegnanti volontarie in pensione. Sono iscritti 5 genitori (4 mamme, 1 babbo).

Nell’anno 2014 sono pervenute direttamente alle operatrici:

  • 6 casi di situazioni familiari problematiche, a causa di mancanza di reddito, di assenza di un genitore (separazioni, carcere, tossicodipendenza) e di conseguenza difficoltà nel mantenimento di una casa e della famiglia.
  • 8 famiglie si sono rivolte allo sportello “Distribuzione Materiale Scolastico” per avere un aiuto nel reperire il necessario per la scuola dei propri figli.

9 bambini che partecipano al Centro Educativo mostrano gravi problematiche a livello scolastico e la maggioranza di questi hanno ricevuto segnalazioni per disturbi dell’apprendimento. Spesso le famiglie non riescono ad intervenire in maniera significativa in queste situazioni perché non hanno dimestichezza con la lingua italiana e non possiedono le risorse finanziarie per poter garantire un sostegno professionale di lunga durata. In questi casi gli operatori cercano di indirizzare le famiglie nella comprensione del problema e nell’affrontarlo positivamente e con metodo. Si indicano alcuni servizi mirati e si suggerisce un sostegno costante e attento durante lo svolgimento dei compiti, anche nei pomeriggi in cui il Centro Educativo è chiuso. In parallelo i volontari cercano di utilizzare percorsi e strategie personalizzate per ogni bambino, lavorando in particolare sulle competenze da incrementare.

Viene utilizzata anche la dimensione socializzante del Centro, dove altri bambini possono stimolare e aiutare i compagni nella realizzazione dei compiti, sempre sotto la supervisione degli adulti.

I volontari che hanno deciso di prestare servizio al Centro Educativo sono circa 70, suddivisi nei 3 giorni di apertura. Hanno dato la loro disponibilità 5 pensionati e 3 giovani frequentanti l’Università, mentre il resto dei volontari proviene dalle scuole superiori della Provincia di Rimini che organizzano al loro interno i gruppi di volontariato, con i quali la Caritas mantiene contatti e scambi periodici. In particolare prestano servizio i ragazzi del liceo scientifico “Einstein”, del liceo “Cesare – Valgimigli” e dall’istituto tecnico economico “Valturio”. I volontari vengono invitati a momenti di formazione specifici e alle iniziative della Caritas.

PIACERE DI CONOSCERTI

Incontriamo Soma, la mamma di Shoeb

Il suo nome è Siddika Soma Jahura ma tutti la chiamano semplicemente Soma (in italiano si pronuncia Sciuma). Soma è la mamma di Shoeb, un nostro compagno del Centro educativo, ha 32 anni e viene dal Bangladesh. Nel 2002 è arrivata in Italia raggiungendo il marito che già lavorava a Brescia. Qui è rimasta qualche anno trovando occupazione in un’impresa di pulizie, poi si è trasferita a Rimini dove oggi gestisce con il fratello un negozio di informatica in centro. Anche se ha dovuto affrontare momenti davvero difficili, Soma in Italia si trova bene e non tornerebbe mai nel suo paese. “In Bangladesh – ci spiega – le donne devono stare in casa tutto il giorno, non vanno a lavorare se il marito non vuole e, se vivono in famiglie povere, non possono neppure studiare perché a scuola si preferisce mandare i maschi”. Lei invece è figlia di un medico, ha frequentato le superiori e, appena giunta in Italia, si è iscritta a un corso per imparare la nostra lingua. Qualcuno, a volte, la critica se la vede girare senza gli abiti tradizionali del suo paese. Ma a Soma non interessa perché lei è una donna forte e di forza ce ne vuole davvero tanta quando il tuo compagno, come dice lei, “te lo porta via Allah…”. E’ successo sei anni fa: da allora la forza per tirare avanti l’ha trovata nei suoi genitori (telefona a sua mamma tutti i giorni) ma soprattutto in suo figlio che vorrebbe veder crescere educato e onesto: “non m’importa cosa farà da grande, mi basta che diventi una brava persona”. Auguri Soma, mamma coraggiosa!