Profughi

Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (S.P.R.A.R.)

L’attività del progetto S.P.R.A.R di Rimini è incominciata nel 2009. Gestita inizialmente in collaborazione con la Provincia, da febbraio 2014 è proseguita con il Comune di Rimini quale ente titolare del progetto denominato “Rimini, porto sicuro”.

Il progetto prevede l’accoglienza e l’assistenza nei confronti di persone migranti richiedenti asilo o beneficiarie di protezione internazionale presenti sul territorio o inviate dal Servizio Centrale del sistema di protezione che gestisce la rete di tutti i progetti S.P.R.A.R. attivi sul territorio nazionale.

Nell’ambito delle azioni previste, le principali sono l’abitazione (che comporta un’ospitalità temporanea di sei mesi prorogabili fino a un anno), l’assistenza burocratica e legale, la predisposizione di corsi intensivi di lingua italiana, la formazione professionale, l’attività formativa in azienda attraverso tirocini e borse lavoro, il coinvolgimento in percorsi di aiuto nel recupero delle proprie potenzialità e dell’autonomia nel gestire il quotidiano e nel programmare il proprio futuro, la promozione e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione sul tema delle migrazioni e del rifugio.

Rispetto alla tipologia di destinatari, il progetto di Rimini si rivolge a uomini singoli. Nel 2014 sono stati accolti 41 migranti, provenienti da:

Beneficiari dello SPRAR per nazionalità

La maggior parte di loro è stata inviata dai centri di accoglienza dello Stato (i c.d. C.A.R.A., Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), mentre altri sono arrivati sul territorio senza alcun tipo di assistenza o di indicazione, a volte rintracciati dalle Forze dell’Ordine e inseriti nel progetto attraverso gli uffici informativi per cittadini stranieri.

Le persone accolte sono giunte in Italia soprattutto via mare, con imbarcazioni di fortuna, affrontando difficoltà di ogni tipo e, spesso, lasciando moglie e figli nel paese di origine.

Nei confronti di tutte le persone inserite nel progetto S.P.R.A.R. gli operatori si pongono l’obiettivo di instaurare una relazione positiva e costruttiva, che si deve fondare sulla fiducia, la chiarezza e, soprattutto, sulla reciprocità e sulla collaborazione tra operatore e beneficiario nell’individuazione del percorso da intraprendere. Il fine prioritario è quello di renderli progressivamente consapevoli e preparati ad affrontare il loro progetto migratorio mettendo a disposizione strumenti adeguati per gestire autonomamente la propria esistenza nel nostro Paese.

In tale ottica, è necessario investire tempo e passione attraverso una relazione assidua che quotidianamente gli operatori instaurano con ciascuna delle persone accolte, accompagnandole per qualunque necessità afferente all’ambito della vita quotidiana.

Da un lato si tratta di affrontare gli aspetti della loro esperienza passata, spesso carica di sofferenza e lacerazioni che a volte provocano disagio nella loro esistenza e nei rapporti di convivenza, dall’altro di offrire un supporto paziente e competente nella soluzione di varie problematiche (abitative, di salute, di relazione con gli altri beneficiari, di stile di vita, di istruzione, ecc.), la maggior parte delle quali sono riconducibili all’ambito della tutela personale e dell’aiuto nella costruzione di un nuovo percorso di vita.

In sostanza, l’obiettivo del progetto è quello di garantire protezione e supporto alle singole persone, adottando misure efficaci per una graduale acquisizione della loro autonomia.

L’attività del progetto S.P.R.A.R di Rimini è incominciata nel 2009. Gestita in collaborazione con la Provincia di Rimini, prevede l’accoglienza e l’assistenza nei confronti di richiedenti asilo e/o beneficiari di protezione internazionale presenti a Rimini o inviati dal Servizio Centrale del sistema di protezione che gestisce la rete di tutti i progetti S.P.R.A.R. attivi sul territorio nazionale.

Nell’ambito delle azioni previste, le principali sono l’inserimento abitativo che comporta un limite temporale di ospitalità (sei mesi prorogabili fino a un anno), l’assistenza burocratica e legale, la predisposizione di corsi intensivi di lingua italiana, la formazione professionale, l’attività formativa in azienda attraverso tirocini e borse lavoro, la promozione e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione sul tema delle migrazioni e del rifugio.

Rispetto alla tipologia di destinatari, il progetto di Rimini si rivolge a uomini singoli. Nel 2013 i nuovi accolti provenivano da Nigeria (5), Costa d’Avorio (2), Pakistan (2), Bangladesh (1), Afghanistan (1), Somalia (1); la maggior parte di loro è stata inviata dai centri di accoglienza dello Stato (i c.d. C.A.R.A., Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), mentre altri sono arrivati sul territorio senza alcun tipo di assistenza o di indicazione, a volte rintracciati dalle Forze dell’Ordine e inseriti nel progetto attraverso gli uffici informativi per cittadini stranieri.

Le persone accolte sono giunte in Italia soprattutto via mare, con imbarcazioni di fortuna, affrontando ogni traversia e, spesso, lasciando moglie e figli nel paese di origine, come nel caso di due padri accolti a Rimini che hanno dovuto separarsi dai loro tre figli piccoli.

Inoltre, una volta arrivati in Italia, non possono contare sul prezioso sostegno delle reti familiari; in alcuni casi i parenti vivono in altri Paesi europei; uno dei beneficiari del progetto di Rimini ha parenti in Svezia.

Nei confronti di tutte le persone inserite nel progetto S.P.R.A.R. gli operatori si pongono l’obiettivo di instaurare una relazione positiva e costruttiva, che si deve fondare sulla fiducia, la chiarezza e, soprattutto, sulla reciprocità e sulla collaborazione tra operatore e beneficiario nell’individuazione del percorso da intraprendere. Il fine prioritario è quello di renderli progressivamente consapevoli e preparati ad affrontare il loro progetto migratorio mettendo a disposizione strumenti adeguati per gestire autonomamente la propria esistenza nel nostro Paese.

In tale ottica, è necessario investire tempo e passione attraverso una relazione assidua che quotidianamente gli operatori instaurano con ciascuna delle persone accolte, accompagnandole per qualunque necessità afferente all’ambito della vita quotidiana.

Da un lato si tratta di affrontare gli aspetti della loro esperienza passata, spesso carica di sofferenza e lacerazioni che a volte provocano disagio nella loro esistenza e nei rapporti di convivenza, dall’altro di offrire un supporto paziente e competente nella soluzione di varie problematiche (abitative, di salute, di relazione con gli altri beneficiari, di stile di vita, di istruzione, ecc.), la maggior parte delle quali sono riconducibili all’ambito della tutela personale e dell’aiuto nella costruzione di un nuovo percorso di vita.

In sostanza, l’obiettivo del progetto è quello di garantire protezione e supporto alle singole persone, adottando misure efficaci per una graduale acquisizione della loro autonomia.