Associazione Famiglie Insieme

L’associazione si è costituita nel 1996 con la finalità di sostenere le famiglie in difficoltà economica e come strumento di lotta all’usura. È operativa, attraverso l’erogazione di prestiti alle famiglie in difficoltà, dal 1997 e, in questi anni, tantissimi sono stati i cambiamenti, anche perché la crisi ha indubbiamente inciso notevolmente sul benessere delle famiglie.

Il servizio viene svolto da 4 volontari che, attraverso il dialogo diretto, valutano e ascoltano le varie situazioni. Attraverso una telefonata le famiglie fanno richiesta per poter accedere al Fondo, poi vengono ricontattate dal Responsabile dell’associazione per l’appuntamento, in questa seconda telefonata vengono valutati i criteri di idoneità: se la famiglia non ha domicilio nella diocesi di Rimini, se non ha alcun tipo di reddito e neppure un garante che possa assicurare il rientro del prestito, se richiede una cifra troppo elevata (superiore ai 1.000 euro) o se ha già richiesto un prestito e non ha ancora saldato il debito, la famiglia non può essere accettata. Nel 2014 sono state 577 le famiglie che hanno fatto richiesta ed hanno avuto risposta positiva ben 491 di queste.

Il Fondo a cui si fa riferimento per l’erogazione dei prestiti è gestito da Eticredito ed è costituito attraverso contributi provenienti da diversi soggetti. Nel 2014 è stato così composto: 50.000 euro da parte del Comune di Rimini, 33.000 dalla Caritas diocesana, 15.000 dalla Fondazione Carim, 7.000 euro dal Comune di Riccione, 5.000 euro dall’Ass. Figli del Mondo e 7.000 da parte di offerte di privati, per un totale di 117 mila, che si è sommato al deposito che era già presente.

Famiglie che hanno ottenuto il prestito

Interessante notare i cambiamenti che sono avvenuti dall’inizio dell’attività ad oggi.

Il primo anno hanno avuto risposta 41 famiglie e fino al 2006 il numero dei nuclei era al di sotto o appena sopra le 100 unità. A partire dal 2007 i numeri non hanno fatto che crescere fino a raggiungere le 491 famiglie nel 2014.

Sono quindi inevitabilmente cambiati anche i criteri con cui sono stati erogati i prestiti: se infatti inizialmente non c’erano limiti rispetto alla cifra richiesta, nel corso degli anni si è passati da un tetto di 2.000 euro a un tetto di 1.000 per poter rispondere a quante più famiglie possibile.

Famiglie ed erogazioni totali (in migliaia di euro)

Il grafico mostra la relazione tra numero di famiglie beneficiarie e prestiti erogati, arrotondati in migliaia di euro. A partire dal 2012 i prestiti sono stati concordati per un massimo di 1.000 euro: è quindi salito il numero dei beneficiari, perché le cifre erogate per famiglia sono diminuite.

Se si considera però il totale dei soldi erogati ogni anno, la cifra non fa altro che aumentare.

Erogazioni totali (in migliaia di euro)

Il picco dei prestiti è stato toccato nel 2011 con 530 mila euro; nel 2012 però si è dovuto interrompere l’attività per un certo periodo, proprio perché erano finiti i fondi e perché stavano aumentando il numero di insolvenze. Nel 2014 le insolvenze sono arrivate al 32%.

Complessivamente, dalla sua nascita, l’Associazione ha erogato 4.441.552 euro, effettuando 3.387 interventi.

Grazie a questi contributi le famiglie hanno potuto beneficiare di un aiuto concreto per poter risolvere o alleviare le proprie difficoltà.

Famiglie per nazionalità

Come si nota dal grafico la maggior parte delle famiglie che si sono rivolte all’Associazione sono italiane, queste sono notevolmente aumentate a partire dal 2013 con 251 nuclei, fino a raggiungere le 292 unità nel 2014.

Per quel che riguarda gli stranieri si nota che fino al 2011 erano in media il 45%, successivamente sono scesi intorno al 40%, rimanendo sempre al di sotto delle 200 unità.

Evoluzione per nazionalità

Rispetto alle nazionalità è evidente che le maggiori richieste provengono da famiglie rumene; interessante notare come nel 2014 siano aumentate le famiglie marocchine, mentre siano diminuite le ucraine e le albanesi, a tal punto che quest’ultime nel 2014 sono state incluse nella voce “altro”, in quanto appena soli 3 nuclei.

Erogazioni per motivazione

2014 2013
italiani stranieri importo % italiani stranieri importo %
Affitto 138 75 € 198.150 44.6 102 83 € 183.440 46.8
Utenze 69 11 € 68.560 15.4 65 30 € 72.150 18.4
Automezzi 40 38 € 75.200 16.9 38 30 € 57.433 14.7
Cure mediche 24 24 € 37.170 8.4 21 13 € 26.900 6.9
Arredo 13 14 € 23.750 5.3 17 13 € 23.925 6.1
Ricongiungimento 1 23 € 22.500 5.1 1 10 € 9.100 2.3
Spese scolastiche 7 14 € 18.700 4.2 7 14 € 17.690 4.5
Altro 0 0 € 0 0.0 1 0 € 1.000 0.3
Totale 292 199 € 444.030 100.0 252 193 € 391.638 100.0

La motivazione principale che spinge le famiglie a chiedere un prestito è il pagamento delle rate di affitto: nel 2014 è cresciuta questa richiesta da parte degli italiani con 138 richieste, rispetto alle 102 dell’anno precedente; complessivamente sono stati erogati quasi 200mila euro per questa ragione. Rispetto a questa voce, Famiglie Insieme denuncia il problema degli affitti troppo alti e spesso vengono coinvolti gli assistenti sociali per concordare l’aiuto alle famiglie.

Sono scese leggermente le richieste economiche per le utenze (anche perché spesso sono intervenute in modo più celere le Caritas parrocchiali o la Caritas diocesana), sono invece cresciute, soprattutto per gli stranieri, le richieste per automezzi passando da 57mila a 75mila (trattasi spesso di assicurazioni o di riparazioni dal meccanico o di caparre per acquisti); quest’ultimo dato sottolinea che le famiglie che si rivolgono all’associazione sono le così dette “famiglie impoverite” cioè quelle famiglie che prima della crisi avevano un’automobile e riuscivano tranquillamente a sopperire alle spese necessarie per il mantenimento del mezzo, ma ora non riescono più; interessante anche notare che in questo caso l’aumento delle richieste è da parte delle famiglie straniere. Questa voce potrebbe apparentemente sembrare di secondaria importanza rispetto alle altre, ma spesso l’utilizzo del mezzo è necessario per poter raggiungere il posto di lavoro.

Sono cresciute notevolmente anche le richieste per le cure mediche (aumentate di quasi 10mila euro), segno che la povertà spesso incide anche sullo stato di salute; nonostante a livello sanitario ci siano delle agevolazioni per le fasce economiche deboli, queste non sono sufficienti, perché visite specialistiche, analisi e medicinali hanno prezzi elevati, e soprattutto perché sono spese che si sommano le une alle altre e che accadono in modo improvviso, non pianificato e necessitano di un pagamento immediato. L’aumento delle richieste sanitarie è stato registrato anche dallo sportello di farmaci gratuiti della Caritas diocesana.

Passano da 9mila a 22mila le spese legate ai ricongiungimenti: trattasi in diversi casi di ricongiungimenti con i propri familiari in patria; aumentano infatti le situazioni in cui le famiglie sono costrette a disgiungersi e a tornare in patria, perché qui non riuscirebbero a sopravvivere come interi nuclei familiari.

Rispetto alle richieste per le spese scolastiche non si registrano variazioni, ma spesso la Caritas diocesana è intervenuta direttamente attraverso lo sportello aperto dal 2013.

 

I volontari dell’Associazione evidenziano l’importanza della collaborazione con la Caritas diocesana, con i Servizi sociali e le Caritas parrocchiali: il lavoro di rete è estremamente importante in un periodo come questo. Nonostante le difficoltà, le famiglie si presentano sempre corrette ed educate e le insolvenze, per quanto siano aumentate, restano intorno al 30%: perciò si continua a ritenere questo servizio importante e prezioso per poter offrire risposte concrete ed utili a coloro che si trovano in difficoltà economica.