Prefazione

“Signore, fa che senta dolore della povertà altrui

e desiderio di alleviarla per quanto sta in me.

Dammi, o Gesù, gli stessi sentimenti che provasti tu dinanzi ai poveri”

Dal diario di Alberto Marvelli

 

Essere al servizio dei poveri implica mettersi in discussione ogni giorno, provare dolore, compassione, rabbia per l’ingiustizia, per l’ineguaglianza, vuol dire lottare, affiancarsi al più debole e camminare insieme a lui, rispettando i suoi tempi e i suoi desideri.

Verrebbe da chiedersi se valga la pena ogni anno scrivere un resoconto delle povertà presenti sul nostro territorio: qualcuno potrebbe infatti pensare che le povertà siano sempre uguali e che non sia necessario parlarne, ma più importante agire e basta. L’azione è importante, ma deve essere sempre supportata dal cuore e dal pensiero. Tante volte si pensa istintivamente di agire giustamente per il bene dell’altro, ma poi, nel dialogo con l’interessato e nel confronto con gli altri, ci si accorge che non sempre il bisogno espresso corrisponde al bisogno reale e profondo di quella persona. La carità non può essere un’azione fine a se stessa, ma deve anche avere una dimensione educativa per chi la riceve e per chi la fa. Afferma Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium: “La parola “solidarietà” si è un po’ logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità. Richiede di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni.”

Il Rapporto vuole essere uno strumento di lettura delle povertà presenti sul territorio: per questo comprende numerosi soggetti e non solo la Caritas che ne cura la redazione. Vuole essere oggetto di riflessione, di analisi, ma anche di denuncia e di supporto per la creazione di progetti nuovi, stimolo per offrire risposte a coloro che vivono in situazione di disagio. Per questo il Rapporto, arrivato alla sua XI edizione, dal 2012 è diventato disponibile anche on-line su www.caritas.rimini.it : perché vuole arrivare a tutti ed essere leggibile da chiunque.

All’interno di questa edizione sono state presentate anche due ricerche svolte da tirocinanti universitari: una affronta il tema delle famiglie in stato di povertà che si rivolgono alle Caritas e l’altra presenta le situazioni delle persone senza dimora incontrate dalla Caritas diocesana, dalla Capanna di Betlemme e dalla Mensa dell’Opera di Sant’Antonio. La presenza di questi due studi è importante per due ragioni: la prima è che ci aiutano ad approfondire argomenti che necessitano sempre più di essere analizzati in modo dettagliato per capirne cause e conseguenze; la seconda è che la realizzazione di queste due ricerche è stata un’occasione di crescita importante per questi giovani i quali, prima di questa esperienza, mai erano entrati in contatto con situazioni di povertà. L’attenzione alla formazione è uno degli obiettivi principali della Caritas, da sempre è impegnata nelle scuole e nell’accoglienza di gruppi giovanili che desiderano fare volontariato; per questo nel 2014 e 2015 promuove la campagna “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro!”

Altra novità del Rapporto 2014 è la presenza di nuovi enti: la Croce Rossa, da sempre impegnata in azioni di aiuto verso persone in difficoltà e il Progetto Dafne dell’Azienda Usl che svolge azioni di tutela e prevenzione nei casi di violenza sulle donne.

Auguriamo una lettura e sperare che non resti… in superficie, come una semplice raccolta di informazioni, ma arrivi a toccare i cuori e spinga alla solidarietà concreta, come Marvelli scriveva nel suo diario.

Isabella Mancino

Resp. Osservatorio delle povertà e delle risorse

Caritas diocesana di Rimini